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​Viaggiatori stranieri in Sicilia

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Anna Cottone.

​​Il viaggio in Sicilia è stato per  molti viaggiatori europei del passato un'esperienza emotiva e culturale coinvolgente, un esperienza spesso temuta, anche se desiderata, per le difficoltà reali o spesso solo immaginate che il viaggio spesso comportava, per la distanza, per le incerte vie di comunicazione, per la quasi totale mancanza di locande,  per il banditismo e tutti i misteri e legende di cui l'isola godeva.

​L'isolamento  della  Sicilia dal resto dell'Europa, inizia con la dominazione  Araba (827-1061)  e permane fin quasi il Settecento. L'isola per molti secoli restò tagliata fuori dai percorsi dei viaggiatori europei, pur mantenendo una  centralità nelle vie mercantili e di traffico marittimo del Mediterraneo.

Benché già a partire dal Cinquecento non mancano diari e resoconti di viaggiatori inglesi e francesi, è solo  nella seconda metà del Settecento, come è stato scritto da Hélène Tuzet, (Viaggiatori stranieri in Sicilia nel XVIII secolo, 1988) che la Sicilia diventa meta costante e non sporadica di viaggiatori, tedeschi, inglesi, francesi, polacchi, rumeni, che  attraverso il "Gran tour", il viaggio di formazione e di conoscenza, si confrontano  con i grandi temi dell'arte e delle bellezza. 

La classicità del dorico e il pittoresco delle rovine, che nell'isola si esprimono in manufatti e siti di grande interesse, diventano così centrali nell'evoluzione del linguaggio artistico  europeo.

La Sicilia terra di confine e di briganti, riserva di grano o di legname, appare a chi si avventura tra le sue strade polverose in calesse o a cavallo, un luogo "pittoresco" , un luogo che sorprende ed emoziona.

"Voyage pittoresque des l'ile dela Sicile, de Malta e de Lipari" (1782) s'intitola non a caso il volume accuratamente illustrato, del primo vero viaggiatore in Sicilia: Jean Pierre Laurente Houel, pubblicato quasi in contemporanea con quello, altrettanto famoso, dell'abbate Claud Richard de Saint-Non, che servendosi delle  dettagliate relazioni di Vivan Denon e le immaginifiche illustrazioni di una squadra  ben nutrita di pittori e architetti pubblica,"Vojage pittoresque ou description des royaunnes de Naples et de Sicilia" (1789) porta a compimento una delle guide piu studiate per chi si voleva avventurare nell'isola.    ​​​​​

Tra i più illustri viaggiatori del XVIII secolo va citato il poeta e scrittore Wolfang Goethe che durante il suo "Viaggio in Italia" visita la Sicilia nel 1787. Contrariamente alla visione mitizzata che accomuna molti viaggiatori di quel periodo, da Patrick Brydone1773, (che diffuse la moda di prolungare il Gran Tour a sud di Napoli) a Vivant Denon, Goethe indaga tra le zone d'ombra dell'Isola e della città di Palermo arricchendo le acute riflessioni sui luoghi, i costumi e i personaggi inquientanti che incontra, con schizzi e disegni. Nel suo Tour sarà affiancato dal pittore Heinrich Kniep.

L'architetto-pittore Karl Friedrich Schinkel arriva a Palermo nel 1803. A lui e la suo conterraneo architetto-archeolgo Leon von Klenze si deve la lettura del paesaggio e dell'architettura siciliana secondo due parametri che si contrappongono: la visione romantica e quella scientifica dell'osservazione e del rilievo dettagliato e fedele alla realtà percepita.

Se i viaggiatori tedeschi e inglesi del Settecento, sotto l'influenze delle ricerche archeologiche di Winckelmann, (che  non mise mai piede in Sicilia) rimasero affascinati dall'eredità classica dell'isola, quelli francesi sulla scia delle ricerche di Jacob.B.Hittorf e K.L.Wilhem Zant,  evidenziarono la dimensione cromatica dell'architettura e del paesaggio, aprendo la strada al Romanticismo e al revival del Neogotico che  proprio in Sicilia assume forme originali e autoctone.

Jacob B. Hittorf, attento e acuto studioso dell'architettura classica e medievale è stato il primo viaggiatore che ha saputo guardare alla Sicilia "come incrocio di civiltà architettoniche diverse eppure consustanziali"(M.Cometa)

Henry Labroust, Leon Vandoyer e Felix Duban, furono, nella prima metà dell'Ottocento, gli attenti ed entusiasti interpreti  di una nuova  architettura, dove la "policromia"  diventa un vero e proprio sistema per elaborare un metodo adatto alla sua progettazione e integrazione  in un paesaggio armonioso.

Il colore diventa determinante per disvelarne il suo vero carattere, precisandone componenti materiche, tecniche costruttive e parti strutturali.

 

​E' in questo secolo che  il numero dei viaggiatori in Sicilia s'infoltisce di personaggi di fama che pubblicano carnet e diari di viaggio: da Toqueville(1826) a Dumas(1835) da Violet le Duc(1836) a Ruskin(1874) da Maupassant (1885) a Gide. Il poeta e drammaturgo Hugo von Hofmannsthal, visita la Sicilia nel 1924 e in un suo appassionato saggio così ne descrisse l'essenza,"Vi è una drammaticità in quest'isola che non ha uguale in alcun luogo del mondo. Il nostro spirito​ spazia liberamente da Pitagora a Colombo, pervaso dal senso di una realtà grandiosa. Qui approda Platone. Qui combatte il cartaginese. Qui il bizantino costruisce. Qui lo svevo dorme, sotto volte arabe, in una tomba di porfido. Qui Goethe cavalca su un sentiero lungo il mare. Qui Platen esala l'ultimo respiro."

Per molti viaggiatori del XIX e del XX  secolo la Sicilia diventa la tappa intermedia di un viaggio verso l'Oriente e il Nord Africa o la Tunisia come Paul Klee. Purtroppo non sceglie la Sicilia come  tappa del suo viaggio in oriente Le Curbusier, che in Nord Africa riempie i suo carnet di schizzi e riflessioni sulla casa araba elaborandoli e trasferendoli nei suoi progetti. Anche per lui l'architettura e il paesaggio dell'isola sarebbero stati sicura fonte d'ispirazione.

 

J.F. D'Ostervald,  Veduta della baia di

Termini Imerese in Sicilia 1826

  J.P.L.Houel-La festa di San'Agata a Catania 1783

 Karl Friedrich Schinkel - Il fronte a mare di Palermo 1805

Jacob T. Hittorf, ricostruzione del tempio B di Selinunte 1824

T.A. Gujon- acquarello di San Giovannni degli Eremiti a Palermo

 K:F:Schinkel, Latomia di Siracusa, 1804

 K.F. Schinkel, Panorama di Palermo, 1808

K.F.Schinkel, Monastero nel territorio

di Mazzara

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